Il colore rosso rubino del Lambrusco si trova dove meno te lo aspetti. Carlo Bertelli, socio della Coldiretti e consigliere del consorzio di bonifica Burana, lo produce in una località chiamata ‘Fruttarola’ a Gavello, dove il comune di Bondeno confina con il territorio di Finale Emilia (provincia di Modena). A separare le due province c’è un corso d’acqua, il canale Dogaro. “Stiamo già stimando di anticipare la vendemmia di almeno 15 giorni”, spiega. “I grappoli si stanno avviando velocemente verso la maturazione. Sono stati giorni difficili per noi, la vite non è abituata a temperature così alte ed ha manifestato chiari segni di stress. La maturazione è stata segnata dalla siccità”. Saranno evidenti gli effetti sulla raccolta con chicchi più piccoli, anche se durante tutto questo periodo l’imprenditore è comunque riuscito a garantire l’acqua alle sue piante ed ai suoi terreni attraverso l’irrigazione. “I chicchi saranno di dimensioni inferiori”, sottolinea, “ma la nostra speranza è che il vino sia migliore per la qualità e con una maggiore gradazione”. Bertelli studia ogni giorno la crescita dei grappoli e comincia già a fare i conti dei giorni che lo separano dalla vendemmia. “In genere, qui cominciamo a raccogliere alla fine di settembre, ma con queste temperature così elevate è molto probabile che questo rito, che fa parte della nostra tradizione, venga anticipato ai primi giorni di settembre”. Un bel salto. L’agricoltore produce, una scelta coraggiosa che alla fine l’ha premiato, il Lambrusco di Sorbara, dall’uva che cresce e raccoglie nei suoi vigneti fino alla fase finale dell’imbottigliamento. “Per un altro tipo di Lambrusco, il Salamino, forniamo solo la nostra uva ad una cantina vitivinicola che poi si occupa delle altre fasi della produzione fino a mettere il vino in bottiglia”.
L’azienda agricola, che è stata battezzata ‘Barchessa’, si staglia nelle campagne di Bondeno e sorge dove un tempo c’erano i possedimenti della contessa di Canossa. Bertelli crede con forza nell’investimento che ha fatto, un investimento tra calici e bottiglie, ma anche una scelta di vita. E adesso incrocia le dita sperando di mettere nei bicchieri, nonostante questo periodo così drammatico per la terra, il frutto del suo lavoro. “La quantità sarà inferiore, ma sono sicuro che sarà un vino speciale”, dice con fiducia.
Fonte: https://www.aziendalabarchessa.it/wp-content/uploads/2023/05/Il-Carlino_09.08.2022.pdf